Liborio Galante nasce a Sommatino (Caltanissetta) nel 1946 e nel 1956 la famiglia si trasferisce a Noventa Di Piave dove attualmente vive. Si diploma in ragioneria nel Collegio S.Pio X di Treviso e poi si iscrive nella fFacoltà di Lingue e letterature straniere, sua vera passione,  all’Università Ca’ Foscari di Venezia. A 21 anni il padre lo manda prima un mese a Cambridge e poi 3 mesi negli Stati Uniti, ospite dei tanti parenti Galante, e impara bene l’inglese che si rivelerà la carta vincente per il suo futuro. Al ritorno dagli Usa decide di sposarsi e  arriva il primo figlio Massimiliano, deve quindi interrompere gli studi e inizia a lavorare come traduttore di corrispondenza commerciale in una azienda che produce autobetoniere autocaricanti. Oltre all’inglese impara anche francese, spagnolo e tedesco.  In pochi mesi un lavoro che sembrava temporaneo assume una importanza fondamentale.  Due anni dopo viene nominato direttore vendite estero con centinaia di viaggi in tutto il mondo grazie alla perfetta conoscenza delle lingue. Nel 1976 l’azienda chiude per problemi finanziari e decide sia giunto il momento di realizzare il suo sogno di mettersi in proprio. A 29 anni fonda la Metalgalante per produrre autobetoniere autocaricanti con il marchio Carmix.

Come molte storie imprenditoriali di quell’epoca, Metalgalante inizia la sua attività commerciale in una stanza del suo appartamento per poi crescere anno dopo anno. Oggi, 47 anni, dopo ha la sua sede a Noventa di Piave in un’area di 18 mila metri quadrati con 42 collaboratori e succursali a Madrid, Miami e in India, dove grazie a una joint venture con un partner si producono le Carmix per il mercato locale.

L’azienda vende il 97% della produzione all’estero (160 Paesi nei 5 continenti a imprese fra le più grandi del mondo ed eserciti) dove il marchio Carmix è talmente noto e riconoscibile nel settore da essere diventato sinonimo stesso del prodotto.

Professionalità, onestà, competenza e solidarietà sono i valori che costituiscono le fondamenta dell’impresa ora condivise dai figli Manuela e Massimiliano, che da anni collaborano attivamente col padre.