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L'accordo

I figli di Berlusconi accettano l’eredità, Fininvest blindata

Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi in un comunicato parlano di "totale armonia" tra di loro e ricordano che Marina e Pier Silvio "assumono congiuntamente il controllo indiretto su Fininvest"
News
Pubblicato il 11 Set alle 20:45

(Ansa) Fininvest blindata per almeno cinque anni, “legati” a Paolo Berlusconi, Marta Fascina e Marcello Dell’Utri pagati in proporzione da tutti i figli, 50% dei dividendi della holding che andranno direttamente agli eredi.

Sono molti gli elementi contenuti nell’accordo tra Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi che ha portato l’accettazione piena del testamento del fondatore del Biscione. Con una nuova dimostrazione di unità familiare, sancita da un comunicato nel quale si afferma la “totale armonia” tra tutti gli eredi, ricordando che Marina e Pier Silvio “assumono congiuntamente il controllo indiretto su Fininvest”. Senza meccanismi di maggioranze qualificate o minoranze di blocco, quindi con tutte le decisioni che possono venir prese con il 51% del quale dispongono. Nell’intesa, secondo quanto si apprende, nel dettaglio è previsto un patto parasociale che recepisce le intese raggiunte, tra le quali una clausola di ‘lock-up’, cioè un impegno a non vendere, di 5 anni, in virtù della quale nessuno dei fratelli modificherà le quote possedute nelle proprie holding e conseguentemente in Fininvest. I cinque figli pagheranno inoltre secondo la ripartizione di tutto il patrimonio le cifre previste dai legati lasciati dal padre, pari a 230 milioni complessivi, per Paolo Berlusconi, Marta Fascina e Marcello Dell’Utri. Ciò significa che Marina e Pier Silvio contribuiranno per il 26% ciascuno, mentre Barbara, Luigi ed Eleonora per il 16% ciascuno. E su tutte le proprietà vige un regime di comunione per almeno cinque anni.

Il patrimonio che Berlusconi ha lasciato ai figli si può conteggiare in oltre cinque miliardi tra società quotate, grandi investimenti immobiliari, titoli, opere d’arte e liquidità. La parte più consistente è contenuta in Fininvest, con oltre 2,8 miliardi di capitalizzazione di Borsa delle partecipate, che diventano quasi quattro miliardi considerando anche le quote detenute da Mfe-Mediaset in altri gruppi, cioè Ei Towers e Prosieben. Il patrimonio immobiliare è stimabile in circa 700 milioni, concentrato soprattutto nella holding Dolcedrago, più la liquidità. Infine gli yacht e i molti quadri acquistati negli anni dal fondatore del Biscione. Di fatto Marina e Pier Silvio avranno in due il 52% circa del patrimonio, con il conseguente controllo attraverso Fininvest sulle quote delle società, e i figli Barbara, Eleonora e Luigi avranno una disponibilità personale molto importante. Ovviamente escluse dal testamento le ex mogli, entrambe divorziate. L’accettazione piena, che prevede un’intesa totale a differenza di altre grandi famiglie imprenditoriali italiane, permette di guardare immediatamente al futuro. Fininvest detiene infatti il 48,6% di Mfe-Mediaset (blindata con circa il 50% dei diritti di voto), il 53,3% di Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum, con il gruppo televisivo che conserva anche il 40% di Ei Towers e quasi il 30% della tedesca Prosieben. Il primo dossier aperto è quello della squadra di calcio del Monza, sulla quale le trattative per la cessione proseguono. Poi c’è la partecipazione in Ei Tower per arrivare a una possibile fusione con Rai Way.

 

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