- Le imprese familiari regionali hanno superato con successo gli anni della pandemia: rispetto al 2019 hanno aumentato i ricavi del 9,3%, generato maggior valore aggiunto per quasi il 15% e creato nuova occupazione (+2,3%)
- 44 imprese familiari venete mostrano livelli di diversity superiori alla media ma solo il 37,7% del totale ha almeno un terzo dei consiglieri donna in CdA e solo 1 su 4 ha un consigliere con meno di 40 anni, continua a crescere l’incidenza di imprese guidate da leader con più di 70 anni
Giovedì e venerdì 6 e 7 luglio, negli spazi del Centro Culturale Altinate | S. Gaetano a Padova, si svolge l’edizione 2023 delFamily Business Forum, il più importante momento di confronto in Italia dedicato alle imprese familiari, che da sempre sono uno degli assi portanti dell’economia del nostro Paese.
Il Veneto si conferma così, per il secondo anno, il luogo di confronto per eccellenza sulle dinamiche di questo particolare cluster di imprese che affronterà alcuni dei temi cruciali quali: il passaggio generazionale, l’apertura del capitale al private equity, la transizione energetica e la sostenibilità verso il territorio e i dipendenti, la diversity e tutti quegli aspetti tra legal&finance che riguardano le aziende familiari e che sono influenzati dalle grandi sfide legate agli scenari macroeconomici.
Il Family Business Forum è ideato, organizzato e diretto dalla giornalista Maria Silvia Sacchi in collaborazione con Confindustria Veneto Est eCommunity – che ha coordinato anche gli aspetti organizzativi e la comunicazione – e con il Patrocinio della Commissione Europea, del Comune di Padova, e di Confindustria Veneto.
“Arriviamo all’edizione 2023 di Family Business Forum mentre assistiamo a una riscoperta del capitalismo familiare che, pur non perfetto, ha mostrato di essersi saputo rimettere in gioco e di poter concorrere alle sfide poste dall’incertezza del contesto socio-politico, dall’accelerazione tecnologica e dalla necessaria transizione ecologica. E questo anche grazie a un nuovo dialogo tra generazioni che, proprio per questo avrà molto spazio nell’edizione di Padova.” ha dichiarato Maria Silvia Sacchi, ideatrice e direttrice del FBF.
“Mi fa molto piacere che Padova ospiti questa edizione 2023 del Family Business Forum. È un segnale di attenzione per l’economia del nostro territorio e per il suo tessuto imprenditoriale da sempre ricco di imprese familiari, alcune delle quali sono diventate nel tempo delle eccellenze a livello mondiale. È indubbio che il capitalismo familiare è un tratto saliente della nostra economia e rispecchia i valori della nostra cultura. Forte legame con il territorio in cui si è insediati, che si traduce anche in attenzione al ruolo sociale che l’impresa è chiamata a svolgere, forte legame con i lavoratori che dell’azienda sono il capitale umano, indispensabile quanto quello espresso in denaro. È indubbio però, e non è certo una novità per chi si occupa di questi temi, che ci siano anche alcune criticità, le più conosciute delle quali sono le possibili difficoltà nel cambio generazionale, una frequente diffidenza nella managerializzazione delle stesse imprese, così come una diffidenza verso la finanza, le sue opportunità, ma anche i suoi rischi e i suoi riti. A questo si aggiunge oggi la difficoltà che ogni imprenditore sperimenta con la rivoluzione tecnologica in corso, con le sfide della sostenibilità ambientale e non da ultimo con le incertezze di un quadro internazionale instabile come non accadeva da decenni. Un momento di riflessione e confronto come il Family Business Forum, è una opportunità per mettere ordine in questo complesso insieme di situazioni, offrendo punti vista inediti e esperienze interessanti. Ne abbiamo bisogno perché le imprese e gli imprenditori di questo territorio hanno sempre dimostrato una voglia di progresso, di futuro, di sfide da vincere che li ha resi l’eccellenza e per certi versi il modello che in tanti ci invidiano”, ha commentato Sergio Giordani Sindaco di Padova.
“Il Veneto è la culla italiana del capitalismo familiare, qui il 74% di imprese con fatturato superiore ai 20 milioni di euro è guidato dalle famiglie, percentuale che supera l’81% per quelle più piccole, inoltre oltre un quinto delle imprese familiari venete (21,8%), tra il 2013 e il 2023 ha affrontato o affronterà il passaggio generazionale. In questo contesto, poter sostenere un progetto come il Family Business Forum è per noi cruciale”, ha affermato Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est. “Condividere le strategie, le esperienze di successo e le visioni delle famiglie imprenditoriali ci consente di continuare a guardare avanti con responsabilità e consapevolezza, con l’obiettivo di diventare sempre più forti e competitivi”.
“Parte del successo del Veneto è legato a tutte le aziende familiari che hanno saputo affermarsi a livello mondiale portando anche fuori dai nostri confini quella cultura d’impresa che ci rappresenta. Come Community abbiamo seguito la comunicazione delle principali famiglie imprenditoriali italiane, contribuendo a costruire, gestire e difendere la loro reputazione. Oggi, grazie alla nascita di Excellera Advisory Group, costituita con Cattaneo Zanetto & Co. e il fondo Xenon Private Equity, siamo in grado di fornire alle imprese, grandi e piccole, un unico interlocutore per il reputation management e il government affairs, basato su un modello internazionale capace di fare da moltiplicatore di opportunità e acceleratore di successi.”ha concluso Auro Palomba, CEO di Community e Partner di Excellera Advisory Group.
I DATI DEL VENETO
Il Veneto conta 2.183 imprese con fatturato superiore ai 20 milioni di euro che generano un fatturato di 189 miliardi di euro e un valore aggiunto di circa 545 miliardi di euro. Di queste, tre quarti sono imprese a controllo familiare, rappresentando l’asse portante dell’economia del territorio con un’incidenza maggiore rispetto alla media nazionale (73,5% vs 65%). Stiamo parlando di 1.604 aziende che nel 2023 hanno generato ricavi per 114 miliardi di euro (seconde dietro alla Lombardia), valore aggiunto per 26 miliardi di euro (terze in Italia) e che occupano 335 mila dipendenti. Rispetto al 2019 le aziende familiari venete hanno aumentato i ricavi del 9.3%, generato maggior valore aggiunto per quasi il 15% e creato nuova occupazione (+2,3%), dimostrando di aver messo alle spalle definitivamente gli anni della pandemia e di saper affrontare con determinazione le sfide dell’economia globale.
È questo il quadro tracciato dall’Osservatorio AUB dell’Università Bocconi che sarà presentato nel corso dell’evento. La parte accademica del Forum è, infatti, coordinata da Guido Corbetta, professore ordinario di Strategia delle aziende familiari all’Università Bocconi, e grazie al contributo diFabio Quarato, docente dell’Università Bocconi e coordinatore dell’Osservatorio AUB.
Proseguendo nell’analisi, l’Osservatorio rileva come in Veneto risiedano circa il 16% dei gruppi familiari italiani con fatturato superiore al miliardo di euro (18 gruppi su un totale di 113) che rappresentano un patrimonio di conoscenza e “saper fare” che sta alla base della nostra cultura d’impresa. Tra le aziende familiari della Regione si rileva una maggiore concentrazione di aziende attive nel manifatturiero (54,1%) – ed in particolare alimentare, meccanica e prodotti in metallo -, seguito da commercio all’ingrosso (16,1%), commercio al dettaglio (4,5%), commercio di autoveicoli (4,3%) a conferma la vocazione manifatturiera e industriale del territorio.
La leadership delle aziende familiari venete rimane saldamente nelle mani dei componenti della famiglia (80% nelle piccole aziende e il 68% di quelle con fatturato superiore a 50 milioni di euro), in linea con la media italiana, solo il 20% ha aperto a una leadership non familiare ed in particolare il 39,2% predilige una leadership collegiale rispetto al 21,2% ha inserito un Presidente Esecutivo o il 20,7% che ha assunto un AD singolo.
Un tema aperto resta quello dell’anzianità dei leader, ovvero delle aziende che ancora non hanno considerato o preparato il passaggio generazionale ai figli, in veneto infatti circa il 30% delle imprese familiari è guidata da un leader con più di 70 anni un dato superiore alla media nazionale (30,4% vs 26%).
In Italia, le aziende familiari con livelli di diversity più elevati nei 4 indicatori (1 componente non familiare, almeno il 33% di donne nel CdA, almeno un 1 under 40 e non più di un over 75) raggiungono performance superiori con un tasso di crescita dei ricavi annui del +1,3% e EBITDA margin in crescita del +1,7%. Il Veneto rappresenta un’eccezione positiva con 44 imprese che mostrano livelli di diversity superiori alla media su tutti e quattro gli indicatori, ma con ancora ampi margini di miglioramento. Infatti, solo un’impresa familiare su 4 ha almeno un consigliere con meno di 40 anni (rispetto al 26,4% della media nazionale), il 37,7% ha almeno un terzo dei consiglieri donna in CdA, il 51,8% ha almeno un componente non familiare (vs il 60,1% di quelle italiane) e 1 azienda su 10 ha più di un consigliere con oltre 75 anni di età.
Se si considera il quadro europeo, il Veneto conta 138 gruppi familiari nella classifica delle prime 1000 aziende familiari per ricavi delle vendite tra queste solo il 25,8% ha almeno un terzo di consiglieri donna rispetto al 40,9% della Francia e il 36,9% della Spagna, peggio fa solo la Germania con solo il 15,7%.
A partire da questi dati, dunque, si articolerà il dibattito nel corso del Family Business Forum che vedrà la partecipazione di alcuni dei più importanti imprenditori e manager italiani e di autorevoli esponenti del mondo accademico, con l’obiettivo di creare uno spazio aperto di condivisione e riflessione sulle molteplici questioni che il tessuto economico italiano, di cui il capitalismo familiare è l’ossatura, è chiamato oggi ad affrontare.
“L’insieme delle imprese familiari venete rappresentano il secondo cluster a livello italiano, dietro solo a quelle lombarde, per numero di dipendenti e ricavi. Dati ancora più interessanti se si prende come riferimento il PIL nazionale. Infatti, tutte le imprese del Veneto contribuiscono al PIL nazionale per il 9.2% e le sole imprese familiari regionali contribuiscono per il 13,1% alla creazione del fatturato di tutte le impresse nazionali. L’andamento di queste aziende pre e post pandemia, ci restituisce dunque l’immagine di un sistema produttivo in continua crescita sotto tutti i profili con ricavi in aumento del 9,3% e valore aggiunto generato in crescita del 14,9%, tutto questo quando il PIL delle imprese del veneto è ancora sotto dell’1,3%. Le imprese familiari regionali si confermano dunque un asset strategico per tutto il Paese dimostrando di aver saputo crescere nettamente più velocemente e di essere pronte ad affrontare anche le sfide dettate da uno scenario macroeconomico complesso”, hanno commentato i professori dell’Università Bocconi Guido Corbetta e Fabio Quarato.