di Ettore Tamos
Più patrimoni nelle mani delle donne e sempre più indirizzati verso investimenti improntati alla sostenibilità e alla transizione ecologica. È un cambiamento epocale quello che si sta vivendo in questi tempi nelle stanze dei bottoni delle grandi società di gestioni di fortune come nel caso di Lombard Odier, banca privata svizzera che ha superato nella storia 40 crisi finanziarie in 200 anni, guidata in Italia da Alberica Brivio Sforza.
Partiamo dai mercati. Tira aria di cauto ottimismo in questo periodo…
Dopo un 2022 difficile, dall’anno scorso i mercati continuano a crescere in misura abbastanza stabile. Questo grazie al contesto economico estremamente positivo negli Stati Uniti e una politica monetaria americana ed europea di cui sappiamo la direzione: anche se c’è una incertezza sui tempi, il calo dei tassi della Fed che sarà anticipato probabilmente dalla Bce.
Tutto questo nonostante la situazione geo-politica mondiale non sia tranquilla, per usare un eufemismo…
Le Borse hanno dimostrato di saper reggere le fasi critiche dello scenario mondiale. Il mercato, si può dire, è cinico: guarda agli effetti reali su se stesso di questi eventi. Nel caso della guerra Russia-Ucraina, l’impatto sull’economia mondiale è stato legato soprattutto ai prezzi energetici ma il sistema occidentale ha saputo compensare in fretta gli squilibri delle forniture e i valori sono tornati a livelli ragionevoli.
E gli effetti della crisi di Gaza?
La crisi di Gaza non muove i numeri dell’economia del mondo.
Resta la domanda delle domande. I mercati azionari americani sono in crescita da tempo: può continuare ancora?
A guardare bene, l’indice Standard & Poor’s 500 rivela che meno di un quarto delle società rappresentate ha fatto meglio della media. Quindi poche aziende hanno corso molto e pesato sull’andamento dell’indice. Quello che conta è che in generale ricavi e profitti sono in crescita.
E quindi si può vedere rosa sul vicino futuro?
Parliamo di una visione stabile e prudentemente positiva. Le premesse sono per una continuità favorevole ma questo vale per oggi. Non abbiamo la sfera di cristallo per vedere nel futuro.
Resta l’incognita delle elezioni presidenziali di novembre negli States.
I mercati le hanno già scontate e tenuto conto della possibile vittoria di Donald Trump.
Torniamo alle gestioni patrimoniali e alle fortune che vi sono state affidate. Come si capisce dal suo intervento al Family Business Forum 2024 di Lecco assieme a Cristina Bombassei, presidente Aidaf, in un dialogo su “Donne ed eredità”, le clienti delle banche private sono in forte crescita…
Le ereditiere erano il 25% delle fortune in gestione fino a qualche anno fa ma adesso ci stiamo indirizzando verso il 50%. Il motivo è legato all’effetto demografico dei baby boomer, in prevalenza uomini, che hanno lasciato le ricchezze ai figli e alle figlie.
Questo comporta nuove filosofie di gestione?
Sì, le donne sono molto sensibili agli investimenti responsabili e sostenibili. Non guardano solo ai numeri ma a come le aziende su cui investire stanno affrontando la transizione, come si stanno attrezzando per essere in questo senso virtuose. Un cambiamento epocale che ci vede in prima linea. Abbiamo cominciato molti anni fa a formare professionisti adatti a questa selezione degli investimenti responsabili. Oggi ne abbiamo 80 e cresceranno ancora.