di Redazione
Mezzo punto di pil: sul tavolo del governo è arrivato il conteggio dell’impatto generato sul tessuto economico e sociale italiano dalle iniziative di Simest, la società per l’internazionalizzazione delle imprese italiane del gruppo Cassa Depositi e Prestiti l’anno scorso, un periodo di grande crescita sia in termini di risorse messe in campo (oltre 9,5 miliardi di euro, cinque volte quelle del 2022) sia di risultati sul sistema Paese con circa 140 mila occupati creati o mantenuti.
Per il vertice della società che fa capo al Tesoro (l’amministratrice delegata Regina Corradini D’Arienzo e il presidente Pasquale Salzano) è solo l’inizio del piano strategico 2023-2025 per supportare concretamente il made in Italy nel mondo. «I risultati del 2023 confermano la valenza strategica del nostro patto, con un focus sulle pmi per la crescita sui mercati esteri, con una forte attenzione dedicata alle filiere produttive e ai nuovi strumenti a supporto della crescita sostenibile e di impatto», commenta Regina Corradini D’Arienzo. E per quanto riguarda le prossime sfide, «grazie al continuo dialogo e ascolto degli imprenditori, volto a capirne l’evoluzione delle strategie e dei bisogni, rafforzeremo ulteriormente la nostra azione per favorire una crescita internazionale in sinergia con il sistema Italia e con l’indirizzo del Maeci, al fine di sviluppare una cooperazione che rafforzi la competitività e l’eccellenza italiane all’estero».
I risultati si devono anche al ruolo e alla crescita della squadra. L’organico è cresciuto del 10% ed è al centro di un forte programma di sviluppo attraverso diversi filoni: la digitalizzazione dei controlli anti-riciclaggio e compliance e il superamento delle attività a gestione manuale, la riduzione dei tempi interni di risposta al cliente (-39%) attraverso la semplificazione dei processi, percorsi per la valorizzazione delle competenze, anche con programmi di mobilità internazionale nelle aziende partner e l’acquisizione di nuovi talenti in partnership con il mondo accademico, non limitato agli indirizzi economici e giuridici. E ancora: iniziative per la parità di genere, con il 43% di donne in posizione manageriale e circa il 30% di dirigenti under 40, e interventi per la riduzione del pay gap con rafforzamento delle politiche diversity & inclusion, e attivazione delle selezioni blind, iniziative per la conciliazione vita-lavoro. «I risultati eccellenti sono stati raggiunti grazie al contributo di tutte le nostre persone che si sono riconosciute in una rinnovata cultura aziendale basata su una leadership più inclusiva, «unicità» delle diversità e valorizzazione delle competenze», sottolinea l’ad. E il presidente: «I brillanti risultati sono frutto del prezioso impegno e della dedizione quotidiana di tutti gli uomini e le donne di Simest che con il loro lavoro permettono alla società di confermarsi come attore primario nel panorama istituzionale di supporto all’internazionalizzazione, determinato a rafforzare ulteriormente il suo contributo alla crescita dell’economia nazionale e alla promozione dell’eccellenza italiana nel mondo».
Tornando ai risultati, considerati in crescita ulteriore quest’anno, vanno sottolineati: il supporto all’export in convenzione con il ministero in crescita di oltre dieci volte a 6,2 miliardi abilitando filiere italiane per decine di migliaia di pmi;
i finanziamenti agevolati per 1,45 miliardi (+34%) in supporto di circa 3 mila imprese, investimenti partecipativi per 310 milioni (+133%), volumi gestiti in portafoglio saliti a 29 miliardi, con oltre 15 mila clienti attivi per oltre il 93% pmi. Infine, è stato avviato il nuovo servizio di consulenza strategica per l’internazionalizzazione per agevolare l’ingresso delle imprese nei mercati prioritari per il made in Italy: aperti i primi due uffici di rappresentanza di Simest all’estero in Serbia (Belgrado) a giugno 2023 e in Egitto (Cairo) a marzo 2024.
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Nella foto, l’amministratrice delegata di Simest, Regina Corradini D’Arienzo