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L’Express: Notre-Dame de Paris, la cathédrale passe sous les lasers d’une société italienne

Rassegna stampa
Pubblicato il 16 Ottobre 2023

Rassegna stampa internazionale 

 

L’Express: Notre-Dame de Paris, la cathédrale passe sous les lasers d’une société italienne

Mentre sempre si discute del rapporto tra imprese italiane e imprese francesi, con il timore di una “conquista” da parte francese, a Parigi c’è in questi mesi un’azienda italiana al lavoro su quello che è un simbolo della capitale francese e che è stato profondamente segnato da un violento incendio quattro anni fa, la cattedrale di Notre-Dame. La ricostruzione è in corso (l’incendio provocò tra l’altro il crollo del tetto e della fléche) e l’azienda ha il nome di El.en. Fondata a Firenze nel 1981 da Leonardo Masotti e Gabriele Clementi e dal 2000 quotata alla Borsa di Milano, “El.en è una storia degna delle start-up californiane. Solo che si svolge in Toscana”, dice l’amministratore delegato Paolo Salvadeo parlando con il giornale francese L’Express che dedica a El.en e alle sue tecnologie una lunga storia. L’azienda è, infatti, tra i leader mondiali nella progettazione di laser utilizzati nell’industria, nella medicina e nella conservazione del patrimonio. Grazie alla sua precisione e selettività, il laser permette di rimuovere strati di sporco senza toccare “l’epidermide” della pietra e senza produrre scorie. Una tecnica super sperimentata (sono 35 i siti patrimonio mondiale dell’Unesco già trattati in tutto il mondo) e che oggi contribuirà a riportare allo splendore anche Notre-Dame.


Notre-Dame de Paris : la cathédrale passe sous les lasers d’une société italienne – L’Express (lexpress.fr)

 

Financial Times: Lego, the brick behemoth that wants to be as big as Disney

Avrebbe potuto essere la fine della storia, invece la crisi che Lego attraversò all’inizio del secolo non solo ha ridato slancio all’impresa, facendola diventare la prima produttrice al mondo di giocattoli, superando tutti i concorrenti, ma ha segnato anche una fase nuova nella proprietà. Quest’anno a maggio si è completato il passaggio dalla terza generazione, rappresentata da Kjeld Kirk Kristiansen, alla quarta, con il figlio Kjeld ,Thomas, presidente di Lego, Kirkbi e dell’organizzazione benefica Lego Foundation che possiede anche un quarto dell’azienda. Una transizione che era iniziata nel 2016. La gestione è affidata all’amministratore delegato Niels Christiansen. Kjeld è stato l’ultimo familiare a ricoprire un ruolo di gestione e la famiglia ha deciso di essere una proprietà “attiva” ma di non occuparsi della gestione. In una rara intervista al Financial Times, Thomas Kristiansen ricorda che «nella mia generazione siamo tre persone, nella prossima generazione siamo sette, e nella prossima ce ne saranno ancora di più. È importante creare una struttura in cui la famiglia stessa non diventi un peso. Perché sappiamo anche che molto spesso sono le famiglie stesse a distruggere le aziende che possiedono perché non riescono ad andare d’accordo o non sono d’accordo sulla direzione». A questo scopo è stato creato anche un nuovo fondo, K2, con un basso ammontare di capitale ma un elevato numero di voti: se mai ci fosse un disaccordo in futuro, voterebbe insieme al proprietario più attivo per portare avanti il cambiamento.

Il presidente sta già pensando alla generazione successiva. A questo scopo ha creato una Scuola Lego, per trasmettere i valori e le sfide con cui Lego si confronta e le specificità di essere un’azienda familiare.

https://www.ft.com/content/4e212970-273d-44b7-a004-10b0dd550d1c

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