di Maria Elena Viggiano
«Solo chi sarà in grado di coniugare l’etica del profitto con quella dell’impatto positivo su società e ambiente potrà continuare a rimanere sul mercato». Lo afferma Silvia Rimoldi, partner Kpmg e responsabile del Centro di eccellenza sulle imprese familiari, commentando il report annuale «In viaggio verso la sostenibilità». Pubblicato da Kpmg in collaborazione con Step Project global consortium, la ricerca evidenzia il ruolo delle imprese familiari sempre più protagoniste della svolta verso la sostenibilità. Il 43% delle aziende che hanno partecipato allo studio ha, infatti, dichiarato di considerare la sostenibilità parte integrante del proprio modello di business.
È da sottolineare la particolarità di questa ricerca che, interpellando 2.439 imprese familiari in 70 Paesi di Europa, Americhe, Medio Oriente, Africa e Asia-Pacifico, ha cercato di raccogliere intuizioni e visioni personali derivate dalle esperienze in ambito di sostenibilità di alcuni imprenditori e leader del settore. Emerge in maniera evidente che la sostenibilità è una componente essenziale del patrimonio valoriale familiare. Il modello di business del capitalismo familiare ha nel suo Dna valori fondamentali come il trasferimento dell’azienda alle generazioni successive e una visione di lungo periodo. Questi aspetti rendono le imprese familiari un esempio e, proprio per questo motivo, potranno assumere un ruolo di leadership verso i nuovi paradigmi di sostenibilità non solo rispetto alle aziende non familiari ma anche in un confronto con le realtà globali.
«Le imprese familiari italiane, che da sempre hanno prestato attenzione ai dipendenti, al territorio, alla centralità delle persone, possono rappresentare un modello di riferimento anche a livello internazionale», continua Rimoldi. Essendo, poi, la sostenibilità un percorso obbligato nella futura crescita delle aziende, sono state individuate alcune «regole» per migliorare le loro performance. Prima di tutto in tema di governance. In ambito familiare, una governance più strutturata non solo contribuisce a migliorare la comunicazione tra i membri della famiglia ma aiuta anche a definire la sua identità e i suoi obiettivi strategici. Di conseguenza, si registrano migliori progressi nella definizione degli obiettivi di sostenibilità. Un segnale di una solida mentalità di governance è rappresentata di solito dalla presenza di consigli di amministrazione e di consigli di famiglia. E se il consiglio di amministrazione è responsabile della strategia, la sua attuazione è poi compito di tutti gli attori chiave all’interno della famiglia.
In secondo luogo è importante il grado di coinvolgimento della famiglia. Secondo i risultati della ricerca, il 99% degli amministratori delegati ricopre più ruoli nelle aziende di famiglia, più della metà è anche presidente del consiglio di amministrazione e circa un terzo ricopre ruoli all’interno del top management. Ma è anche importante il contributo di manager esterni per non perdere opportunità e rimanere informati sui trend emergenti in modo da rimanere sempre competitivi. Infatti, «mantenere tutto in famiglia» potrebbe non essere la scelta migliore, le aziende con una proprietà familiare concentrata tra il 76% e il 100% hanno riportato una bassa attenzione in relazione all’indice di sostenibilità. Al contrario, l’apertura del capitale a soggetti terzi, come i fondi di private equity, può favorire l’adozione di standard di sostenibilità più elevati soprattutto se l’azienda richiede processi di ristrutturazione e riconversione sostanziali del modello di business. Un altro fattore determinante è la gender diversity nella composizione del board: è stato dimostrato che le donne nei cda possono portare «nuove idee». La presenza di almeno tre donne (numero che rappresenta la «soglia critica») cambia sostanzialmente le dinamiche del consiglio di amministrazione.
Infine, per le aziende è fondamentale la digitalizzazione. Le innovazioni digitali offrono importanti opportunità per monitorare e proteggere l’ambiente, per aumentare l’efficienza e per ridurre i costi. Molte imprese familiari già considerano le innovazioni tecnologiche un potenziale elemento di differenziazione o un fattore chiave per raggiungere degli obiettivi me
Fattori di successo delle imprese familiari