di Elena Fausta Gadeschi
“Una donna che riesce, riesce per tutte le altre”, sosteneva Tina Anselmi, che credeva profondamente nel valore dell’esempio e nel potere della solidarietà femminile. Quello che in un certo senso oggi verrebbe chiamato networking, una delle attitudini necessarie per crescere e aspirare a ruoli di leadership, ovunque nel mondo e specialmente in un Paese come l’Italia, dove le donne rappresentano il 43% della forza lavoro, ma solo una minima parte di loro ha ruoli dirigenziali. La legge Golfo-Mosca sulle quote rosa è stata fondamentale, ma tuttora non basta a colmare il gender gap delle società quotate, dove solo il 2% dei Ceo è donna. «Di questo passo ci vorranno più di 150 anni per raggiungere la parità nei ruoli di leadership e questo non ce lo possiamo permettere. Bisogna continuare a investire, e farlo in modo più strutturato, per contribuire alla creazione di una leadership italiana al femminile», spiega Roberto Prioresch, Semea regional managing partner di Bain & Company, società di consulenza globale che oggi ha presentato la prima edizione del Bain Leadher Program 2023, un’iniziativa dedicata ai talenti femminili italiani.
Sono 58 le figure professionali selezionate per quest’anno, tutte di età compresa fra i 35 e i 45 anni, provenienti sia dalle maggiori realtà aziendali del Paese sia dal settore pubblico. Il programma è annuale e prevede undici incontri della durata di circa tre ore ciascuno dedicati ad alcune tematiche chiave come la rivoluzione digitale, la sostenibilità, gli scenari post-globalizzazione, l’intelligenza artificiale. Accanto ai grandi temi macroeconomici c’è spazio per approfondimenti settoriali e moduli dedicati alle smart skills. La formula è ibrida, con incontri online e in presenza per conciliare le esigenze di tutte le professioniste, che avranno l’opportunità di confrontarsi con 25 consulenti donne di Bain per costruire la propria brand identity e migliorare capacità di comunicazione e negoziazione. «L’impegno di Bain per rafforzare la diversità alla guida del nostro Paese è concreto: mettiamo a disposizione il meglio del nostro know-how, coinvolgendo colleghi internazionali ed esperti esterni per dare strumenti alla generazione di donne che guiderà le nostre aziende e il nostro Paese», aggiunge Claudia D’Arpizio, senior partner e membro del global Diversity, equality & inclusion council di Bain & Company. «Puntiamo a sviluppare un network di donne di talento», conclude Valeria Sterpos, partner e Emea Wab Leader di Bain & Company: «Oggi iniziamo un percorso che andrà oltre la semplice formazione, vogliamo creare una community che sia il punto di riferimento per condividere idee, domande, percorsi di vita e carriera. Una community di donne talentuose, consapevoli, e in ruoli apicali».
Nella foto, Claudia D’Arpizio (Bain, a sinistra) ospite di Forbes Women