di Maria Elena Viggiano
L’economia del mare, la space economy e le nuove tecnologie come blockchain e intelligenza artificiale: sono questi i settori strategici su cui l’Italia deve puntare. E sarà questo il contenuto della «prossima manovra economica che indicherà come il Paese deve orientarsi. Noi guardiamo al futuro». Lo ha annunciato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, in occasione della presentazione della campagna «M.A.D.E.– Made in Italy, Made Perfectly» per la promozione e la valorizzazione della filiera italiana della moda e del lusso promossa da Renzo Rosso, fondatore e presidente di OTB. Per il ministro «il futuro è nella colonizzazione dei mari e dello spazio» mentre «le nuove tecnologie devono essere al servizio dell’uomo e delle imprese, l’Italia è il frutto di una cultura millenaria, dunque le innovazioni devono essere al servizio della creatività».
Nell’annunciare i prossimi passi del governo per valorizzare le eccellenze italiane, Urso ha anche ripercorso i vari passaggi che sono stati compiuti proprio per dare un segnale concreto di sostegno e supporto alle imprese attraverso «un progetto strategico di cinque anni perché questa è la prospettiva che abbiamo». Prima di tutto «il cambio del nome del ministero» passando da Ministero dello Sviluppo economico a Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Poi, «per dare corpo al nome, l’iniziativa legislativa tra cui la legge sul Made in Italy».
Presentata in Consiglio dei ministri il 18 maggio scorso, il provvedimento prevede la nascita del Fondo sovrano italiano per aiutare lo sviluppo delle filiere con una dotazione nella prima fase di una cifra tra i 500 milioni e un miliardo di euro considerando anche l’apporto di Cassa depositi e prestiti. La legge comprende poi le norme per istituire il Liceo del made in Italy, legato ai principali distretti industriali a partire dall’anno scolastico 2024/25, e la nascita della fondazione «Imprese e competenze» per fare rete tra gli istituti scolastici e le aziende. Previste multe più salate, da 100 a 300 euro, per chi acquista merci contraffatte e pene ancora più severe per chi le «detiene per la vendita». Inoltre, sarà istituita un’Esposizione permanente e la giornata del Made in Italy nella data del 15 aprile.
«Bisogna vedere in maniera palpabile cosa è il Made in Italy anche dall’angolazione ministeriale», sottolinea Urso. Proprio per dare un ulteriore segno di rinnovamento, è in programma anche «una nuova struttura per il Ministero che sarà diviso in quattro dipartimenti: per le imprese, per lo spazio e le nuove tecnologie, per la concorrenza e i consumatori, per il territorio». È infatti prevista «una modernizzazione delle sedi locali che diventeranno un centro operativo al servizio delle imprese».
Insomma, una spinta forte per le aziende italiane mettendo in campo una serie di azioni, «stiamo valutando, nelle giornate del G7, la possibilità di aprire una vetrina sull’Italia». In questa prospettiva non vengono tralasciati nemmeno i rapporti con gli altri Paesi, in particolar modo con la Cina con cui era stato siglato un accordo di partenariato per la Via della Seta. È arrivato il momento di «tornare a una via dei mercati e non cadere nell’errore di fare una scelta ideologica. Bisogna capire come collaborare con il continente cinese evitando i rischi politici».
E, se da un lato è alta l’attenzione nell’affrontare le tematiche a livello internazionale, dall’altro è necessario andare incontro alle difficoltà delle aziende, soprattutto le imprese artigianali e le microimprese. Conclude Urso: «Avevamo proposto una norma per una staffetta generazionale. I primi due anni di pensione, se richiesto dall’azienda, davamo ai dipendenti la possibilità di continuare a lavorare per insegnare il mestiere ai più giovani. Non ci sono le risorse finanziarie ma c’è l’intenzione di portarla avanti».