di M.S.
C’era una volta il direttore del personale. Poi sono arrivati l’Hr manager, lo Chief people officer e, ancora, il People & culture manager. Dall’ufficio paghe alla regia di uno degli asset più importanti, se non il più importante, di una impresa. Con un ruolo sempre più vicino al ceo. Per il responsabile delle risorse umane, costretto oggi a uscire dal suo ufficio e a relazionarsi con l’impresa-rete, la prospettiva è sempre più centrale ed entusiasmante. A patto di essere un motore del cambiamento continuo, vero combustibile dell’azienda vincente. Per aiutare a capire meglio il futuro dell’Hr management, Alessandro Rimassa, manager-imprenditore-saggista, ha individuato cinque prospettive che scandagliano questa figura: design (un concetto complesso se applicato in questo campo, che obbliga il lettore a un esercizio di visione a 360 gradi, uno dei meriti di questo studio), marketing (declinato nella funzione e nella relazione con le altre divisioni interne di una azienda), learning (un valore sempre più esteso e condiviso), technology e wellbeing (ormai imprescindibili, che permeano la vita quotidiana). Sono tutte dettagliate nel volume appena uscito per Egea, la casa editrice dell’Università Bocconi, in collaborazione con altri esperti e manager, Le 5 lenti dell’Hr, Ripensare la funzione Risorse Umane per guidare la People Transformation (200 pagine, 24,90 euro)
Ma forse la vera chiave di volta del cannocchiale a cinque lenti è la company culture, unica e diversa dalle altre che si costruisce (vedere grafico accanto al titolo) attraverso quattro strati del building block (nell’ordine: Foundations, Heart, Elements e Features) e quattro goal. Si parte dalle fondamenta per arrivare a una cultura aziendale con «i nuovi principi che guidano l’impresa». Al centro di tutto c’è, ovviamente, la leadership, che ha una interpretazione diversa tra grandi gruppi strutturati e piccole e medie aziende a proprietà e gestione familiare. Rimassa (per avere una idea dell’autore non c’è di meglio che vedere la self-presentation pubblicata nel suo sito, visibile qui sotto) offre uno strumento utile anche a queste ultime realtà come stimolo alla visione grandangolare e al cambiamento continuo.