di Maria Elena Viggiano
«Trasferiamo i processi che permettono di rendere flessibile il lavoro di tutti coloro che fanno parte di un’organizzazione, consentendo ugualmente all’impresa di raggiungere gli obiettivi del piano industriale», afferma Lorenzo Ait, imprenditore e Chief commercial officer di Amyralia che terrà il workshop «Flessibilità in azienda. Quale organizzazione del lavoro per trattenere i migliori (e cambiare la nostra vita)» (giovedì 6 luglio, ore 10.30, iscrizioni alla sezione Workshop). Durante l’incontro si illustreranno le linee guida per adottare lo smart working e gli altri strumenti di welfare utili a trattenere i talenti all’interno delle aziende, consentendo il raggiungimento degli obiettivi e dei target prefissati. Gli argomenti che verranno trattati nello specifico saranno: il concetto di società liquida di Bauman in chiave aziendale, la necessità principale che il 96% dei dipendenti richiede nel 2023, l’organizzazione flessibile per
raggiungere i target aziendali.
Tra le conseguenze del Covid, c’è un’evidente trasformazione del mondo del lavoro. Inoltre, con l’ingresso dei giovani in azienda, si nota un cambio di mentalità. «È evidente soprattutto in fase di assunzione: oggi i talenti cercano qualcosa in più rispetto al contratto a tempo indeterminato e ai benefit aziendali. Attirano la possibilità di una crescita personale, di acquisire competenze, di lavorare in smart working, di essere coinvolti nella realizzazione delle attività e non di essere considerati solo una parte di una catena di montaggio». Dunque è in corso un vero e proprio cambio di paradigma che riguarda anche «l’approccio nel guidare l’impresa», sottolinea Ait.
«L’azienda sa esattamente dove deve migliorare ma, travolte dal lavoro quotidiano, e un po’ per timore anche, rimangono ingessate per anni. Invece sussiste la necessità di mantenere alti gli standard di qualità e, nello stesso momento, puntare al benessere dei propri collaboratori per conservare la solidità aziendale».
Infatti, in molti casi, le aziende che rinnegano questa visione innovativa, non risultano essere attrattive e spesso perdono i migliori talenti. «L’organizzazione dell’azienda deve sopravvivere oltre i rapporti personali, oltrepassando lo schema di un capo e degli altri semplici esecutori che si devono adattare». Ed è proprio per superare queste lacune, coinvolgendo sempre di più i dipendenti, che durante il workshop verranno forniti gli strumenti necessari per favorire un
cambiamento rivedendo i processi e l’organizzazione delle aziende.