A quindici anni dalla loro introduzione, le reti d’impresa mostrano un trend di crescita costante in Italia. E l’edizione 2024 dell’Osservatorio dedicato (a cura di InfoCamere, RetImpresa e Venice School of Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia) conferma che i contratti di rete rappresentano uno strumento in fase di consolidamento e crescita nella nostra economia. Secondo i dati InfoCamere, infatti, a fine 2024 si contavano 9.630 iniziative, in aumento dell’ 8,1% rispetto al 2023, coinvolgendo circa 50.298 imprese distribuite su tutto il territorio nazionale, con una crescita del 6,5% rispetto all’anno precedente. Ciò conferma una fase di consolidamento nella diffusione di questo strumento aggregativo.
Le reti d’impresa in Italia sono prevalentemente di piccole dimensioni. I dati InfoCamere sull’universo delle reti 2024 vede la percentuale di reti con meno di 10 membri superare l’ 87% . Le micro reti (meno di 5 membri) sono rilevanti e rappresentano il 54% nell’universo.
Analizzando la distribuzione geografica, la densità di imprese retiste è più alta in Friuli Venezia Giulia, con 250 imprese ogni 10 mila registrate, seguita dal Lazio ( 173 ogni 10mila ).
Per quanto riguarda i settori di attività, quasi la metà delle imprese retiste si concentra in tre settori: agroalimentare ( 21,8% ), costruzioni ( 14% ), e commercio ( 12,6% ).
Sul fronte occupazionale, le imprese retiste nel complesso assorbono quasi 1,7 milioni di addetti, per il 98% sono dipendenti. Le microimprese (fino a nove addetti) rappresentano la maggioranza numerica ( 51,6% ) ma occupano solo il 4,6% degli addetti. Le piccole imprese (10-49 addetti) sono il 25,3% e concentrano il 14,7% degli addetti. Il maggior volume occupazionale è assorbito dalle medie e grandi imprese (50 addetti e più), che pur essendo una minoranza numerica ( 1,7% per quelle con oltre 250 dipendenti) danno lavoro a quasi 1 milione e 370mila lavoratori, pari all’ 80,7% del totale.
Un focus sui profili imprenditoriali mostra che, a fine 2024, 4.503 contratti di rete (47%) includono almeno un’impresa femminile, giovanile o straniera. Le imprese femminili rappresentano il 17,9% del totale delle imprese retiste con questi profili, quelle giovanili il 5,0% e quelle straniere il 3,6%. Il Lazio mostra la quota più alta di imprese femminili (25,7%), giovanili (5,7%) e straniere (5,0%) tra le imprese retiste con questi profili. Inoltre, il Rapporto 2024 si sofferma sulla crescente diffusione di modelli di rete caratterizzate dalla partnership tra imprese e altri soggetti che perseguono obiettivi non strettamente o esclusivamente commerciali, come associazioni, fondazioni, cooperative.
Dall’indagine dell’Osservatorio emerge che gli obiettivi più frequentemente perseguiti a livello aggregato sono: l’aumento del potere contrattuale indicato dal 38% dei rispondenti; lo sviluppo congiunto di nuove tecnologie di processo indicatore dal 27%; la partecipazione a bandi e appalti con il 26% delle risposte.
L’Osservatorio ha misurato e rilevato una buona performance delle reti attraverso indicatori come efficacia, coesione, performance di mercato e innovazione. Obiettivi correlati positivamente a performance elevate includono la condivisione di acquisti, forniture, tecnologie e lo sviluppo congiunto di nuove tecnologie di processo. Le reti che combattono nel settore del commercio mostrano una correlazione significativa e positiva con la performance del mercato.