di Maria Silvia Sacchi
Ogni organizzazione, dice Debora Paglieri, “ha bisogno di un leader, e ne ha bisogno soprattutto oggi in una società che non permette più di avere tempi lunghi”. Non è un caso che l’azienda Paglieri, tra i principali produttori italiani di prodotti per l’igiene della persona e della casa dove svetta con il suo marchio più importante, Felce Azzurra, abbia annunciato martedì 27 dicembre l’acquisizione di Agopag, specialista nelle materie plastiche che produce contenitori soffiati e capsule a iniezione, e abbia già in programma una nuova acquisizione in Spagna da realizzare entro un anno, mentre in Francia e Polonia ha individuato distributori con cui stringere alleanze.
Il nuovo passo preso dall’azienda, di cui Debora Paglieri è co-amministratrice delegata insieme all’ex marito Fabio Rossello e al cugino Lodovico Paglieri, prende le mosse da quanto avvenuto il 30 maggio scorso. Fino a quel momento il capitale era diviso a metà, tra le famiglie dei due fratelli Aldo e Mario Paglieri. Il 50% ad Aldo con i figli Barbara e Lodovico, e l’altro 50% a Mario con la figlia Debora e il marito. Il 30 maggio, però, Barbara, che negli ultimi anni aveva gestito l’azienda insieme alla cugina, ha venduto le proprie quote ed è uscita dalla società. Chiudendo un periodo che, in un periodo ancora precedente, aveva visto contrasti anche molto forti tra i due rami familiari.
Quel passaggio è stato uno snodo importante, riconosce Debora Paglieri, “per la prima volta dopo tantissimi anni c’è la maggioranza di un unico gruppo familiare e questo aiuta molto. E non perché sia giusto un modo di ragionare piuttosto che un altro, ma perché più persone sono coinvolte, più i tempi si allungano mentre ora serve rapidità. Sempre sapendo che siamo piemontesi e, dunque, molto prudenti”.
Con l’acquisizione di Agopag entra, insomma, nel vivo la strategia della nuova Paglieri. Le due aziende hanno gli stabilimenti vicini e lavorano insieme da sempre. Anzi, i Paglieri sono stati co-fondatori, tanto che il nome dell’azienda è la sintesi dei nomi delle due famiglie: gli Agostini e i Paglieri, appunto, che poi uscirono per concentrarsi, ognuno, sul proprio settore. Oggi si ritrovano. “Ci conosciamo da sempre, non c’è stato neanche bisogno di fare la due diligence – dice la co-ceo -. Non intendiamo interferire con i programmi di Agopac, che è un’azienda all’avanguardia, al contrario saremo un socio che potrà aiutarne lo sviluppo”. Intanto l’operazione permetterà a Paglieri di accelerare il proprio progetto di sostenibilità: tutta la produzione di ammorbidenti concentrati, che era conto terzi, sarà portata in Agopac, che produrrà i relativi flaconi. “Entro il 2023 tutte le produzioni saranno internalizzate – dice Debora Paglieri – esclusi i profumatori per la casa che sono una categoria a se stante”. Ad Agopag, forte consumatore di energia, sarà esteso il “progetto pannelli solari” già annunciato da Paglieri, ovvero l’installazione di quasi 1 mw di pannelli fotovoltaici sugli oltre 3mila metri quadri di tetto dello stabilimento.
Quanto al futuro, il gruppo ha già detto di voler accelerare sull’internazionalizzazione. “Pur essendo presenti in 45 Paesi, attualmente l’export pesa solo per il 13% del nostro fatturato. Intendiamo avere ritmi di crescita più veloci, che si possono avere solo attraverso acquisizioni”. Chiuso, almeno nel medio periodo, il capitolo Borsa che fu accarezzato anni fa, le porte non sono chiuse invece a un eventuale socio finanziario. “Per ora pensiamo a realizzare i nostri obiettivi con il solo supporto bancario ma non abbiamo preclusioni verso i fondi, che si fanno avanti numerosi. Non mi fa paura aprire il capitale, si può imparare molto dagli altri”. Anche se l’attenzione più immediata è concentrata sui festeggiamenti del 2023: “Sarà un anno importantissimo, l’anno in cui Felce Azzurra compie 100 anni”.