Se è vero, come diceva l’economista francese Federic Bastiat, che «dove non passano le merci, passano gli eserciti», la recente operazione, non ancora finalizzata, della famiglia Aponte e di BlackRock per l’acquisizione di terminal strategici all’ingresso del Canale di Panama si potrebbe idealmente collocare nell’ambito di uno sforzo di pacificazione o, quantomeno, di stabilizzazione di un’infrastruttura cruciale per i traffici globali. Attualmente l’area è sotto il controllo del colosso di Hong Kong CK Hutchison holdings di proprietà del quasi centenario (96 anni) Li Ka-shing, ma le autorità panamensi hanno chiesto la revoca della concessione quarantennale dei porti di Balboa e Cristobal, rinnovata nel 2021 e valida fino al 2047, e gli Aponte hanno colto la palla al balzo per farsi avanti. Si tratta solo di una delle ultime ardite imprese del capitano Gianluigi Aponte, 85 anni, che nell’azzurro mare di Capri trovò l’amore della sua vita, con cui avrebbe costruito il suo impero.
Una secolare tradizione marinara
Ma facciamo un passo indietro perché la storia degli Aponte inizia da molto lontano e più precisamente nel 1675. A quella data risale, infatti, la prima testimonianza del coinvolgimento della famiglia nel trasporto marittimo a bordo della feluca Giovannina, che nel XVII secolo solcava le rotte fra Napoli e Castellammare, e tra la Calabria e la Sicilia.
Tre secoli dopo, a raccogliere questa prestigiosa eredità è Gianluigi Aponte. Nato nel 1940 a Sant’Agnello, una piccola località della Penisola Sorrentina, come tanti conterranei immagina il proprio futuro in mare. Dopo essersi diplomato all’Italian Maritime Academy, inizia la sua carriera come capitano di traghetti passeggeri per conto dell’azienda di famiglia. Ed è proprio sulla tratta tra Napoli e Capri che appena ventenne conosce quella che diventerà la sua futura moglie, Rafaela Diamant.
L’incontro di una vita
Figlia di un banchiere israeliano emigrato in Svizzera con la famiglia, Rafaela si sta recando in visita all’isola, quando l’incontro a bordo con Gianluigi cambia i suoi piani per sempre. Più giovane di lui di cinque anni, lo convince a cambiare vita e a trasferirsi a Ginevra, dove per un periodo accetta il lavoro di broker in una banca locale. Ma l’antica passione per il mare è sempre viva e nel 1970 la coppia decide di fondare insieme una compagnia di navigazione di caratura internazionale.
Chiedono e ottengono un prestito di 200 mila dollari e con quei soldi acquistano il primo bastimento, una vecchia nave da carico tedesca, la Mv Patricia, che ribattezzano semplicemente Patricia. L’anno dopo avviene l’acquisto di una nave più grande, a cui Gianluigi dà il nome della moglie, Rafaela. Queste due imbarcazioni, insieme alla Ilse acquisita nel 1973, rappresentano gli avventurosi inizi di Msc, che sta per Mediterranean shipping company. All’inizio l’armatore concentra le risorse su rotte poco trafficate tra Europa e Africa, ma in pochi anni il business si allarga e nel 1979 possiedono già 17 navi. Al crescere del numero di imbarcazioni cargo, gli Aponte si accorgono che il business può essere esteso anche ad altre forme di trasporto. Così, nove anni più tardi, viene fondato Medlog, un operatore logistico indipendente, specializzato nel trasporto multimodale su strada, ferrovia, chiatta e servizi oceanici.
Il business delle navi da crociera
Nel 1988 la coppia entra nel settore delle crociere, rilevando dal fallimento la Flotta Lauro, così chiamata in onore del grande armatore sorrentino Achille Lauro, scomparso sei anni prima, e che Aponte da ragazzo aveva ammirato come sindaco di Napoli. Quando due nuovi navi, la Rhapsody e la Melody, si uniscono alla flotta, viene fondata Msc crociere, un’affiliata del gruppo Msc. Se fino ad allora le crociere erano state una divisione ancillare per gli Aponte, nel 2008 il gruppo diventa la maggiore compagnia al mondo. Un primato certificato dal “6 Golden Pearls” in riconoscimento dei più elevati standard in materia di sostenibilità ambientale, salute e sicurezza.
Nel frattempo, nel 2000, Gianluigi e Rafaela, compagni di vita e tuttora unici soci azionisti con una quota del 50% ciascuno e un patrimonio totale stimato di 75 miliardi, allargano il business ai teminal per container con Terminal Investment limited, che oggi conta 66 terminal operativi in 33 Paesi nel mondo e che pochi giorni fa ha raccolto 2,5 miliardi di dollari attraverso un collocamento di obbligazioni, la più grande operazione tra privati di sempre, come evidenziato da Bloomberg.
Navi, ma anche aerei, treni, logistica, giornali e un’isola privata
Passano gli anni e la flotta continua a crescere, mentre si ampliano e diversificano gli interessi della famiglia. Nel 2009 gli Aponte diventano azionisti della Cai-Compagnia aerea italiana in seguito alla privatizzazione voluta dal Governo italiano, sempre nello stesso anno escono dall’azionariato vendendo la propria partecipazione al Gruppo Riva. Pochi mesi dopo, nell’ottobre 2010, acquisiscono il 50% delle azioni della compagnia di navigazione Grandi navi veloci (Gnv) alla quale conferiscono tre navi e la linea Napoli-Palermo già di Snav (Società navigazione alta velocità), compagnia del gruppo Msc. Nel novembre 2011 acquistano il 51% di Bluvacanze e completano l’acquisizione di Cisalpina tour, mentre quattro anni più tardi, nel luglio 2015, acquistano la compagnia di navigazione Caremar.
A fine 2023, forte delle ottime performance dell’anno precedente, chiuso con un fatturato di 86,4 miliardi di euro e 35,2 miliardi stimati di margine, il gruppo acquisisce il 50% di Italo, entrando nel settore dei trasporti ferroviari ad alta velocità. Un anno dopo, attraverso la controllata Medlog holding Italia, Msc chiude l’operazione di acquisizione del 51% di Mvn, società che opera nel settore della logistica integrata e gestisce operazioni per grandi gruppi industriali in Italia e nel mondo. Sempre nel 2024 il gruppo entra nell’editoria, acquistando da Gedi il quotidiano ligure Il Secolo XIX. Nel vasto patrimonio del gruppo rientra anche Ocean Cay, una piccola isola artificiale di 42 ettari, situata nel distretto delle Bimini, nell’Oceano Atlantico, che Msc nel 2015 si impegna con il governo delle Bahamas a bonificare e riqualificare per farne un nuovo resort della compagnia di crociera in cambio di un contratto di locazione di 100 anni.
La seconda generazione
Per l’esperto armatore, partito da un piccolo paese della costa sorrentina (alla quale rimane fortemente legato privilegiando nelle assunzioni il personale campano) non ci sono rotte che non possono essere percorse né venti che non possono essere controllati, a patto di potersi sempre fidare della propria ciurma. A bordo con lui, oltre alla moglie, con cui ha condiviso rischi e soddisfazioni, e che siede nel consiglio di amministrazione come responsabile della decorazione delle navi da crociera, ci sono il figlio Diego Aponte, presidente di Msc e di Til, e ceo dell’azienda dal 2014 fino a novembre 2019, e la figlia Alexa Aponte Vago, che è cfo di Msc. Con loro anche Pierfrancesco Vago, marito di Alexa e presidente esecutivo Msc Crociere, a cui si deve il merito di avere ideato e guidato il deciso allargamento del business al settore delle crociere oltre vent’anni fa, e la finalizzazione del contratto di locazione dell’isola delle Bahamas.
Sempre attenti a veicolare una comunicazione finanziaria discreta, gli Aponte preferiscono non pubblicare fatturati né profitti, e molto di rado rilasciano interviste perché alle parole preferiscono far parlare i risultati. Ad oggi Msc, che ha sede operativa a Ginevra, ma conserva molti uffici strategici sulla Penisola, conta circa 200 mila dipendenti in tutto il mondo, con oltre 300 rotte marittime e 520 scali portuali. Dal 2022 risulta essere la principale compagnia di trasporto merci al mondo, seguita dalla danese Maersk Line.
Secondo l’operatore specializzato Alphaliner, il gruppo gestisce circa il 20% del traffico marittimo mondiale con 609 navi di proprietà, a cui si aggiungono 291 scafi legati da contratti di utilizzo di vario tipo. Si va dai piccoli traghetti che operano nel golfo di Napoli della Snav a quelli più grandi di Gnv, dalle gigantesche portacontainer della classe “Celestino Maresca”, lunghe 400 metri e capaci di trasportare ognuna 24 mila container, fino alla lussuosissima World America, gemella della nave da crociera World Europa, alimentata a gnl e interamente dedicata al mercato statunitense, costata oltre 1 miliardo di euro. Uno dei tanti sogni a occhi aperti del visionario e instancabile armatore Aponte, già pronto a solcare nuovi mari.
Nella foto, Gianluigi Aponte con la moglie Rafaela Diamant e i figli Diego e Alexa
