Marco Taccani Gilardoni, presidente e amministratore delegato della Gilardoni, ha raccontato la storia della sua famiglia e della sua azienda, guidata fin dal 1987 dalla madre. Intorno al 2012 si è capito da numerosi segnali che la situazione stava degenerando con una “madre/padrone” che mettendo a rischio l’impresa e provocando un esodo del personale che ha poi toccato il 30/35 per cento (personale estremamente qualificato). “Questa situazione è stata superata in maniera molto brutta, con l’intervento del tribunale che mi ha nominato amministratore, nonostante io fossi fuori dalla Gilardoni. Mia madre non poteva nemmeno entrare fisicamente in azienda. Io ho deciso di dare molto spazio ai manager dando vita a una struttura che fosse indipendente dalla famiglia”. E dopo una vicenda così, come si trova la forza per andare avanti? “Perché si comprende che disperdere la bellezza di una azienda così, nata 75 anni fa dalle idee del fondatore, sarebbe stato un peccato” ha spiegato Gilardoni. Che aveva pensato di introdurre una norma che obbligava a lasciare ogni delega operativa a 65 anni: “Io non ho più deleghe operative ma alla fine mi hanno convinto a non introdurre una regola così. Ma io continuo a pensare che invece sia necessaria perché il primo errore è non pensare a quello che avverrà dopo se stetti” ha concluso Gilardoni.
Marco Taccani Gilardoni: Il primo errore che non bisogna commettere è non pensare al “dopo se stessi”

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