di Maria Elena Viggiano
Nessun commento da parte di Bucherer per quella che può essere definita una delle acquisizioni più sorprendenti di questa estate: l’integrazione del network di prestigiosi negozi di orologi nel gruppo Rolex. La motivazione che ha spinto a questa decisione una delle più antiche aziende orologiaie di lusso è nel comunicato ufficiale: «A seguito della scelta di Jörg Bucherer di cedere l’attività della propria società, in assenza di discendenti diretti». Dunque una decisione presa per assicurare la continuità e il successo di Bucherer, oltre a rafforzare una partnership tra le due aziende che dura dal 1924.
Dalla fondazione all’espansione sui mercati internazionali
L’azienda è stata fondata nel 1888 da Carl Friedrich Bucherer, imprenditore e uomo d’affari che aprì la prima boutique di orologeria e gioielleria a Lucerna in Svizzera. Il suo nome divenne immediatamente sinonimo di qualità e di artigianalità, capace di unire l’arte orafa alla creazione di orologi. Fondamentale per il successo dell’azienda, è stato anche il supporto della moglie Luise per realizzare una collezione di orologi da donna in stile Art Decò riscuotendo grande notorietà. Così come fu tra i primi a introdurre il cinturino, introducendo un modo di indossare l’orologio rivoluzionario per l’epoca. Agli inizi degli anni ’20 entrò in azienda la seconda generazione: i figli Ernst e Carl-Eduard. Ma neanche la seconda guerra mondiale ha fermato la crescita del brand che invece iniziò ad aprire delle filiali all’estero.
Nel 1968 l’azienda aveva prodotto circa 15 mila cronometri certificati di alta precisione e nel 1969 entrò a far parte di un consorzio svizzero per lo sviluppo e la produzione del primo movimento al quarzo per orologi da polso, il Beta 21. Si arriva così agli anni ’70 e all’ingresso in azienda della terza generazione nella figura di Jörg G. Bucherer che dà inizio a una serie di acquisizioni e, di conseguenza, all’espansione sui mercati esteri. Svizzera, Germania, Vienna, Copenhagen, Londra, fino all’inaugurazione nel 2013 a Parigi di uno dei più grandi negozi di gioielleria e orologeria del mondo. Attualmente il marchio possiede 36 negozi in Europa e 32 negli Stati Uniti attraverso l’acquisizione, avvenuta nel 2018, del brand americano Tourneau. Considerato che Bucherer era un nome poco noto ai consumatori americani del lusso, l’operazione è stata una vera e propria scommessa di riposizionamento e rebranding.
Una partnership lunga 100 anni
Lo scorso agosto, con un annuncio a sorpresa, è arrivata la notizia che Rolex ha deciso di rilevare Bucherer. La cifra non è nota ma,secondo gli analisti, potrebbe trattarsi di oltre 4 miliardi di euro. La partnership tra le due aziende risale al 1924 quando Ernst Bucherer e Hans Wilsdorf, fondatore di Rolex, iniziarono una delle collaborazioni imprenditoriali più longeve e di successo. Bucherer divenne il principale partner di Rolex in ambito retail e oggi questa acquisizione si configura come un terremoto nel mondo dell’orologeria.
L’operazione conferma, infatti, un nuovo trend che si sta facendo strada nel mondo del lusso: il modello direct to consumer. Nonostante la pandemia e la guerra in Ucraina, sembra che nessuna crisi abbia avuto un impatto sul mercato del lusso che invece continua la sua ascesa. Nel contempo, però, sono emersi nuove abitudini di acquisto nel settore retail evidenziando il desiderio dei consumatori di avere un dialogo diretto con i brand. L’acquisizione di Rolex accelera sicuramente il passaggio verso questo nuovo modello di business.