«In un mondo come il nostro dove i bisogni e i diritti delle persone diventa sempre più complesso, serve una collaborazione ognuno per la propria parte di responsabilità per garantire un equilibrio migliore e per dare risposte», ha dichiarato Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, durante l’intervista su «Cosa ci chiede l’Europa in tema di diritti». E, riferendosi al lavoro e al ruolo che ha l’Ue, sottolinea che «l’Europa spesso arriva un po’ prima degli Stati nazionali». Per esempio, sul tema del salario minimo «esiste già in 21 Paesi su 27 membri, ma l’anomalia è che anche nel territorio dell’Unione ci sono importanti differenze difficili da paragonare». Picierno sostiene che anche «in Italia sia necessario un salario minimo perché dove i diritti sono garantiti a tutti e a tutte il Paese funziona meglio».
Picerno: Scommettere sull’Europa conviene all’Italia (anche sui salari minimi)
Articolo precedente
Corbetta: Il primato delle manufatturiere venete (54% contro il 40% nazionale)
Articolo successivo
Cipolletta: Globalizzazione, deglobalizzazione e poi? Cambieremo ancora
Articoli recenti
- Brave actions for a better world, via al nuovo bando 14 Marzo 2025
- Bernard Arnault e gli equilibri in famiglia 14 Marzo 2025
- L’intelligenza artificiale è un’occasione per ripensare le organizzazioni aziendali 20 Febbraio 2025
- Otb foundation: un incubatore mobile per aspiranti imprenditrici in Afghanistan 17 Febbraio 2025
- Giovani imprenditori in ritirata: in 10 anni, 153mila attività in meno (-24%) 17 Febbraio 2025