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Quattro figli di Bernard Arnault nella stanza dei bottoni Lvmh. Parte la gara per la successione

Rassegna stampa
Pubblicato il 27 Gennaio 2024

Rassegna stampa internazionale 

 

Financial Times: Si avvicina la scelta del re del lusso tra i figli

Uno dei mantra personali di Bernard Arnault era avere abbastanza figli per avere la possibilità di scelta nella successione familiare, e formarli rigorosamente affinché possano meritare di ereditare lo scettro del comando del colosso del lusso in continua crescita. Adesso Alexandre (31 anni) e Frédéric (29 anni) vengono nominati nel consiglio di amministrazione di Lvmh, unendosi a Delphine (48 anni) e Antoine (46). Si tratta di una formalità poiché la famiglia detiene circa il 64% dei diritti di voto, quindi ha un ampio controllo. L’unico dei cinque figli ancora da nominare nel consiglio è Jean, 25 anni, ma senza dubbio ciò avverrà in tempi vicini. Quindi il patriarca può permettersi il lusso di decidere quale junior subentrerà nella carica di amministratore delegato, magari quando avrà compiuto 80 anni (ne compirà 75 a marzo e Lvmh ha prorogato la sua scadenza per il pensionamento due anni fa).

https://www.ft.com/content/9e4d1dc3-a9b0-4c2e-9903-1fdc44be3595

 

Wall Street Journal: Il silenzio è d’oro dopo le promesse verdi delle aziende sul cambiamento climatico

Tutti verdi? Tutti responsabili? Tutti pronti ad affrontare il cambiamento climatico? Non proprio. Le autorità di regolamentazione affermano che alcune aziende hanno diffuso affermazioni infondate o esagerate sui loro obiettivi ecologici per mantenere un buon rapporto con gli investitori, un fenomeno che è stato etichettato come green-washing. Ciò ha portato le autorità di Stati Uniti, Australia e Unione Europea a diventare più attive nel tentativo di scoraggiare la pratica, anche attraverso una regolamentazione più severa. Ma questa politica sembra avere conseguenze indesiderate, visto che il management delle aziende sta decidendo che è troppo rischioso pubblicizzare gli sforzi per migliorare i propri risultati climatici e allora tace. La scelta di non rilasciare informazioni è stata soprannominata “silenzio verde”. «Il green-washing aziendale è sempre stato una sfida, ma il pendolo ha oscillato così lontano che ora anche le aziende più verdi stanno tacendo», ha affermato il vertice di South Pole, la società di consulenza che ha intervistato 1.400 aziende sull’argomento: quasi la metà ha dichiarato che è diventato più difficile comunicare i propri obiettivi climatici.

https://www.wsj.com/articles/more-companies-decide-silence-is-golden-when-going-green-2f0fae9f

 

The New York Times: Le Borse cinesi sempre più giù. E Tokio batte i record

È in corso un forte cambiamento in Asia che si ripercuote sui mercati finanziari globali: il mercato azionario giapponese, trascurato dagli investitori per decenni, sta tornando euforico. L’indice di riferimento Nikkei 225 si sta avvicinando al record stabilito il 29 dicembre 1989, che di fatto segnò il picco dell’ascesa economica del Giappone prima di un crollo che portò a decenni di bassa crescita. E invece la Cina, per lungo tempo un mercato impossibile da ignorare, sta vivendo una spirale discendente (le azioni hanno toccato minimi che non si vedevano dalla disfatta del 2015) e l’indice Hang Seng di Hong Kong è stato il mercato con le peggiori prestazioni al mondo nel 2023. Cogliendo questo cambiamento, il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, si è rivolto a più di 3.000 investitori globali riuniti a Hong Kong per una conferenza sponsorizzata da Goldman Sachs. «Ora il Giappone ha un’occasione d’oro per superare completamente la bassa crescita economica e un ambiente deflazionistico che persiste da un quarto di secolo», ha detto Kishida. Il suo governo, ha aggiunto, «dimostrerà a tutti voi la transizione del Giappone verso una nuova fase economica mobilitando tutti gli strumenti possibili di politica economica».

https://www.nytimes.com/2024/01/26/business/japan-nikkei-china-hang-seng.html

 

Maria Silvia Sacchi

 

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