di M. S.
Rocca delle Macìe, uno dei brand più conosciuti nel Chianti classico, al centro di una lunga storia affermata tra il pubblico dei gourmand, avrà un sequel. Il riferimento al mondo del cinema non è casuale perché l’azienda vitivinicola di Castellina in Chianti, in provincia di Siena,che avevano è nata come reinvestimento dei profitti di produzioni di film a Cinecittà negli anni ’70. E adesso compie 50 anni, un anniversario che merita una sceneggiatura adeguata, studiata dagli eredi di Italo Zingarelli, regista, sceneggiatore ma soprattutto produttore di pellicole popolari, da quelle della coppia Franco e Ciccio al filone mitologico dei gladiatori e di Cleopatra fino alla fortunata serie nel filone spaghetti-western con i primi film per protagonisti Bud Spencer e Terence Hill. E proprio con Carlo Pedersoli (Bud Spencer), il produttore aveva stretto una forte amicizia con ambientazione nella tenuta di Castellina.
Adesso il nuovo cartellone prevede prima di tutto un inedito marchio, “Famiglia Zingarelli”, per identificare i prestigiosi cru prodotti nelle singole tenute che compongono l’azienda (la brand identity è stata curata da Officina grafica). Viene anche presentato un Chianti classico gran selezione dell’annata 2020 in edizione limitata, «dedicato a tutti coloro che hanno contribuito alla crescita di Rocca delle Macìe», ricorda Sergio Zingarelli, presidente della casa.
Poi viene lanciata la monografia edita da Giunti dal titolo Argilla, Pietra, Aria, Radici che «ripercorre la saga (quasi una sceneggiatura essa stessa) di oltre mezzo secolo di storia familiare e aziendale, tra aneddoti, immagini, testimonianze raccolte con grande cura e attenzione, nell’arco di quasi un anno, dalla penna di un giovane e appassionato giornalista e scrittore, Alessio Noe», si legge nella presentazione. «Un tributo editoriale al padre, e nonno, Italo Zingarelli (scomparso nel 2000, ndr), che come in un lungo flashback cinematografico, in una epoca sempre più veloce e legata alla dominazione del digitale, fissa una lunga traccia e ci ricorda che i tempi della Terra e della Natura, così come la costruzione di un successo, possono essere lenti e richiedono il loro rispetto».
«Quando 50 anni fa, nostro padre Italo, scoprì questo angolo di Chianti Classico fu vero
amore a prima vista», prosegue Sergio Zingarelli. «Dobbiamo davvero tanto a lui, che grazie al
successo conseguito nelle produzioni cinematografiche poté acquisire nel 1973 i primi 70 ettari
e il Borgo, ribattezzato da allora Rocca delle Macìe e iniziare le prime produzioni di Chianti
classico».
«Ci ha molto emozionato ricostruire il lungo racconto che mette in scena la storia della nostra
famiglia, che ha avuto come teatro Roma e la Toscana, ma che finisce per abbracciare molto
altro», continua il presidente di Rocca delle Macìe. «Il cinema e la nascita, grazie a
mio padre, dell’inedito genere spaghetti-western, gli umori di un Paese che usciva dalla guerra, la
passione per il vino, i viaggi in tutto il mondo, la forza e l’energia derivante da rapporti sinceri. E abbiamo immaginato come tutto potesse svolgersi attorno a un’immaginaria tavola, luogo di
amicizia e condivisione».
La celebrazione segna anche un nuovo assetto gestionale in famiglia con Sergio Zingarelli affiancato dal figlio Andrea, con la responsabilità di campagna e cantina, dalla figlia Giulia, sempre più dedicata all’area hospitality, e al nipote Fabio, nella gestione e amministrazione e impegnato sui
mercati del Far East.