di Maria Silvia Sacchi
Cannes, Genova, Montecarlo e, in questi giorni, Bologna. Sono state settimane in cui la nautica ha mostrato il meglio di sé. Un settore che in Italia rappresenta un’eccellenza e dove la presenza di aziende familiari è particolarmente importante. Secondo uno studio dell’Osservatorio Aub dell’Università Bocconi, in Italia le aziende produttrici (usando i codici Ateco) con più di 20 milioni di fatturato sono 34, compresa Fincantieri che è statale.
Fino ad agosto, 26 di queste 34 erano a controllo familiare, oggi sono salite a 27 dopo l’acquisto di Cantiere del Pardo da parte di Sandro Veronesi di Calzedonia da un fondo di private equity.
Sono, però, ancora abbastanza “chiuse”: solo quattro, infatti, sono quotate: oltre a Fincantieri, Ferretti (che dopo Hong Kong è da poco sbarcata anche al listino di Milano), SanLorenzo e The ItalianSea, gruppo quest’ultimo nel quale ha investito Giorgio Armani a dimostrare il rapporto sempre più stretto tra nautica e moda.
Liguria e Toscana sono le regioni con maggior numero di imprese.
In questa intervista video Barbara Amerio, amministratrice delegata del gruppo Permare, oltre che presidente di Confindustria Imperia e Consigliere di Ucina-Confindustria Nautica, spiega cosa porta la proprietà familiare a un’impresa nautica.