Ludovica Vittoria Viotto, responsabile marketing e comunicazione Elettromeccanica Viotto, e Mirco Viotto, amministratore delegato, sono i protagonisti del dialogo «Padri e figlie». Dal primo ricordo di non saper descrivere il lavoro del padre al primo odore in officina quando andava a trovare il padre, Ludovica Vittoria Viotto parla del suo approccio con la realtà di una industria, scelta spontaneamente dopo aver sognato di fare l’avvocato. Essere figli significa «avere un padre presente al 70%», una situazione vissuta anche da Mirco Viotto considerato che «sono la seconda generazione ma avevo una certezza: credevo che non avrei mai visto mia figlia in azienda». Invece oggi la Viotto, che si afferma nel settore siderurgico e in quello nucleare, ha un futuro con due donne al comando. La prosecuzione di un’azienda familiare significa anche un legame indissolubile con il territorio. Dove offre posti di lavoro: il 50% dei dipendenti ha tra i 18 e i 35 anni, con una grande capacità di attirare talenti.
Viotto padre e figlia: La felicità di scrivere il futuro insieme
Articolo precedente
Geremia: La politica del cappuccino. De Matteis: Fiducia (e buoni stipendi) ai giovani
Articolo successivo
Boffa: La svolta dei Benetton e la coraggiosa operazione Autogrill-Dufry
Articoli recenti
- Di padre in figlio: un passaggio generazionale da premiare 3 Dicembre 2024
- Successioni e donazioni: ecco come interpretare la circolare ministeriale 2 Dicembre 2024
- Maria Anghileri presidente Giovani Confindustria, svolta parità di genere 29 Novembre 2024
- Sono più green e responsabili le aziende partecipate o controllate dal private equity 26 Novembre 2024
- Imprese familiari da prede a partner (e socie) del private equity 21 Novembre 2024