Rassegna stampa internazionale
WSJ: Riuscirà Fabrizio Freda a restare alla guida di Estée Lauder?
Aveva firmato i successi di Estée Lauder, la casa americana dei cosmetici controllata dalla famiglia Lauder. Ma da qualche tempo Fabrizio Freda sembra aver perso il tocco magico e il colosso della bellezza ha commesso errori di strategia di business e subìto la caduta del mercato cinese calando in ricavi, utili e soprattutto in Borsa, dove le azioni hanno perso metà del loro valore contrariamente, per esempio, ai rivali di L’Oreal e di Lvmh. Lo stessa Freda ha firmato un piano di riscatto che sta implementando in queste settimane ma la famiglia Lauder è divisa sulle strategie e sulla successione al vertice dove potrebbe entrare un erede o un manager esterno. Leonard Lauder e altri componenti del cda sono critici sull’attuale ceo, suo figlio William, 63 anni, e altri alti dirigenti sono invece per la conferma di Freda, mentre Jane Lauder, 50 anni, sarebbe la candidata di una cordata interna per prendere il comando…
Il Sole24Ore.com: Il divorzio all’indiana manda al tappeto il big dei tessuti Raymond«
Le cronache di Mumbai sono monopolizzate da una separazione che pare destinata a spostare una grande ricchezza.Quella tra Gautam Singhania, presidente della Raymond Ltd., una delle maggiori società mondiali nel settore dei tessuti per l’abbigliamento, e la moglie Nawaz Modi Singhania. La fortuna Gautam Singhania è stimata in circa 1,4 miliardi di dollari, ma dopo l’annuncio di separazione fatto il 13 novembre dal marito sul social media X il titolo in Borsa non ha fatto che scendere. La moglie, che siede nel board della Raymond, ha chiesto per sé e le due figlie il 75% del gruppo.
«L’incertezza attorno alla separazione sta influenzando il valore delle azioni», spiega Varun Singh, un analista di Icici Securities, «e nessuno sa quale impatto avrà sulla società. Dato che la moglie è un membro del consiglio di amministrazione, la rottura «è diventata un problema di governance aziendale». Senza contare i possibili mutamenti dell’assetto azionario.
Foreignaffairs.com: Cosa vuole l’America dalla Cina (una strategia per mantenere Pechino intrappolata nell’ordine mondiale)
Washington sta ancora facendo il punto sull’incontro del presidente americano Joe Biden con il presidente cinese Xi Jinping in un recente vertice a San Francisco e su cosa significhi per il futuro delle relazioni Usa-Cina. Ma quale dovrebbe essere l’obiettivo della politica statunitense nei confronti della Cina? L’attuale strategia manca di una “visione convincente del successo”, scrive Ryan Hass in un nuovo saggio. L’obiettivo per gli Stati Uniti non dovrebbe essere quello di isolare Pechino, sostiene, ma piuttosto cercare modi per mantenere la Cina “impigliata” nel sistema internazionale. «L’idea è di affinare la scelta per Pechino: la Cina può godere di un’ampia accettazione della sua continua ascesa se investe nella preservazione e nell’adattamento del sistema esistente, oppure può uscire dall’ordine e favorirne la frammentazione».
Maria Silvia Sacchi