di M.S.
I dossier stanno già arrivando sul tavolo di Andrea Bonomi nel suo quartiere generale londinese di Investindustrial, nel cuore di Knightsbridge, e negli uffici milanesi del gruppo dietro Mediobanca, dove da alcuni mesi si stanno intessendo relazioni per una copiosa raccolta di denaro fresco da investire in lower mid cap nel Sud Europa, in particolare in Italia, Svizzera, Spagna e Portogallo. Adesso la raccolta si è conclusa per un valore di 1,1 miliardi di euro, superiore al target fissato all’inizio, che rappresenta la cassa a disposizione di un fondo di private equity pronto a partire, a caccia di «quote di maggioranza in società europee di qualità nella fascia lower mid-market ad alto potenziale di internazionalizzazione», si legge in una nota. I dossier riguardano aziende interessate a entrare nell’orbita del finanziere milanese, erede di una delle più importanti famiglie imprenditoriali (figlio di Carlo Bonomi e nipote di Anna Bonomi Bolchini) diventato famoso per alcuni importanti affari, come la casa automobilistica inglese Aston Martin (da cui è uscito) e il network di Eataly. Uno di questi dossier è già arrivato alla fine dell’istruttoria con il via libera per inaugurare il portafoglio partecipazioni del fondo Investindustrial Growth III: Arterex, un nuovo polo globale di componenti e dispositivi speciali per il settore medicale, sanitario e delle biotecnologie che riunisce le acquisizioni di Formula plastics inc., Kabo srl, Luc & Bel srl e ModenPlast srl in Italia e in Nord America.
Investindustrial Growth III intende fornire alle aziende in portafoglio «un importante supporto operativo per raggiungere il loro potenziale attraverso una strategia sostenibile di lungo periodo». I fondi precedenti hanno investito più di 1 miliardo di euro in 13 gruppi che a loro volta hanno acquisito ulteriori 35 società, collaborando con numerosi investitori su diverse opportunità di co-investimento. Esempi di questa strategia sono GeneraLife, il gruppo paneuropeo attivo in ambito sanitario che è stato riconosciuto come il disinvestimento più importante del 2021 nell’area del Mediterraneo, e Benvic, il gruppo chimico internazionale che è stato selezionato tra i principali disinvestimenti francesi del 2022. In Italia, la strategia lower mid market ha portato a investire anche in gruppi come Dispensa Emilia, Omnia technologies, Procemsa e Targa telematics.
Il club di Growth III comprende 51 investitori a lungo termine, con il 75% del capitale proveniente dall’Europa e il 25% dagli Stati Uniti. Il management del fondo è guidato dal principal Roberto Ardagna e comprende 22 professionisti basati principalmente a Londra, Madrid e New York, oltre a 50 componenti del team globale di supporto e sviluppo operativo. Paul Hastings (Europe) LLP ha operato come consulente legale. Crestbridge come Fund administrator.
In tutto, Investindustrial ha raggiunto finora 12 miliardi di euro di fondi raccolti e conta su 170 dipendenti in sette uffici a Londra, Lugano, Madrid, New York, Parigi, Shanghai e Lussemburgo. «Con un approccio profondamente radicato nelle tematiche Esg (Environmental, social e governance)».
Nella foto in alto, Andrea Bonomi, presidente dell’industrial advisory board di Investindustrial