Perché così tante previsioni economiche risultano completamente sbagliate? Come individuare i falsi allarmi e cosa devono sapere i leader sul futuro del mercato del lavoro, sull’intelligenza artificiale e sulla cosiddetta morte del sogno americano? Sono alcune delle domande per Philipp Carlsson-Szlezak, capo economista globale di BCG, Boston consulting group, una delle grandi firme globali della consulenza. Le ha poste Jacob Morgan, autore di best sellers (come The Future of Work: Attract New Talent, Build Better Leaders, and Create a Competitive Organization), guru molto seguito attraverso Linkedin e una newsletter con 40 mila abbonati tra i responsabili di risorse umane (Great Leadership). «Questa non è solo teoria», commenta Morgan, che ricorda come la sua community si incontri virtualmente ogni mese e una volta all’anno di persona per affrontare grandi temi che vanno oltre le risorse umane tradizionali.: «Philipp offre spunti concreti per affrontare il 2025 e non solo».
Ecco i passi principali della conversazione
Il problema dell’eccessivo affidamento sui modelli economici
Molti leader sono colpevoli di cadere in quella che Philipp Carlsson-Szlezak chiama la Master model mentality. È quando si ripone tutta la fiducia in un modello economico per prevedere cosa accadrà dopo e ci si aspetti che dia una tabella di marcia per la propria attività. Attenzione: non lo farà. L’economia è troppo imprevedibile per questo e la storia lo ha ripetutamente dimostrato. Basta guardare come le persone erano convinte che la ripresa dal Covid-19 avrebbe richiesto anni, solo per riprendersi più velocemente di quanto chiunque si aspettasse. Ecco il consiglio: i modelli hanno il loro ruolo, ma se ci si affida troppo a loro ci si sta preparando al fallimento. «Sii flessibile, resta curioso e sii pronto ad adattarti. I leader migliori sanno come leggere i dati, ma non lasciano che controllino ogni decisione che prendono».
Non lasciare che il catastrofismo determini la tua strategia
Parliamo del vero elefante nella stanza: il catastrofismo costante che vediamo nei media. Ovunque ti giri, è un’altra storia di crollo economico, timori di recessione o crisi del mercato del lavoro. Ma ecco il punto: la maggior parte di queste storie sono ciò che l’economista di Bcg chiama falsi allarmi. «Abbiamo sentito previsioni di recessione nel 2023 che non si sono mai avverate, ma ciò non ha impedito alle aziende di andare nel panico».
Il consiglio di Philipp Carlsson-Szlezak? «Non farti risucchiare dagli scenari peggiori che dominano i titoli. I leader devono fare un passo indietro, guardare i dati e chiedersi se la minaccia è reale o solo un’altra storia mediatica esagerata. Mantenere la calma e non reagire impulsivamente potrebbe risparmiare a te e alla tua azienda un sacco di grattacapi».
Abbraccia l’eclettismo economico
Una delle parti migliori della conversazione con il capo economista Bcg è stato il suo concetto di eclettismo economico. Troppo spesso, i leader sono bloccati nei loro castello, guardando l’economia solo attraverso una lente. «Ma se vuoi navigare nell’incertezza, devi prendere spunto da più campi: economia, politica, storia e persino tecnologia». Philipp sottolinea che combinare queste diverse prospettive fornisce un quadro più chiaro di ciò che sta realmente accadendo nel mondo. Per i leader, questo significa non solo reagire alle fluttuazioni economiche a breve termine, ma prendere decisioni più intelligenti e strategiche basate su una comprensione più ampia di ciò che sta plasmando il mercato.
La verità sul mercato del lavoro: è ancora teso
Nonostante tutto il clamore, Carlsson-Szlezak ha condiviso alcune sorprendenti intuizioni sull’attuale mercato del lavoro. Contrariamente a quanto si può sentire, siamo in una fase di Perpetual tightness. Ciò significa che la domanda di lavoratori è alta e probabilmente rimarrà tale, anche in tempi incerti. Sentiamo parlare di licenziamenti e blocchi delle assunzioni, ma la domanda complessiva di talent è ancora forte, soprattutto nei lavori a basso salario.Quindi, che cosa significa questo per un leader? «Devi raddoppiare gli sforzi per trattenere le persone migliori e attrarre i migliori talenti. Pensa a investire nello sviluppo, offrire stipendi competitivi e creare un ambiente in cui i dipendenti vogliono rimanere a lungo termine. In un mercato del lavoro rigido, le aziende che danno priorità alle proprie persone saranno le migliori».
L’effetto deflazionistico della tecnologia
Nel futuro dell’economia il ruolo dell’intelligenza artificiale e della tecnologia sarà decisivo. Sebbene ci sia molta paura di come la tecnologia possa spazzare via posti di lavoro, Carlsson-Szlezak la vede così: definisce la tecnologia deflazionistica, il che significa che riduce i costi e aumenta il potere d’acquisto. Storicamente, ogni volta che temevamo una innovazione tecnologica, venivano creati nuovi posti di lavoro per sostituire quelli persi. La conclusione per i leader? Non fatevi prendere dal panico per l’intelligenza artificiale e l’automazione. Invece, scoprite come usare questi progressi per migliorare l’efficienza, ridurre i costi e creare nuove opportunità di crescita. «La tecnologia può cambiare le carte in tavola per la tua attività se la accogli anziché temerla».
Il sogno americano è davvero morto?
Con l’aumento dei prezzi delle case e il peso del debito studentesco, è facile sentirsi come se le carte fossero state truccate contro la prossima generazione. Ma Philipp Carlsson-Szlezak respinge l’idea che il sogno sia morto. Sebbene le sfide siano reali, le opportunità rimangono, soprattutto con il mercato del lavoro rigido e gli stipendi in crescita. «Si tratta di cambiare prospettiva e aiutare le persone a trovare la strada giusta per il successo nell’economia odierna. Come leader, siamo responsabili di promuovere ambienti in cui le nostre persone possano crescere, innovare e prosperare».
Nella foto, Philipp Carlsson-Szlezak, capo economista globale di Bcg, Boston consulting group