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Gorno Tempini: All’Italia servirebbero altre grandi imprese

Video2023
Pubblicato il 7 Luglio 2023

«Uno dei trend più interessanti di questi ultimi due-tre anni in cui il private equity è cresciuto molto, è che le piccole e medie imprese abbiano iniziato a vedere questo mercato come una opportunità. Lo trovo un segnale importante ricordando che al centro è sempre l’impresa», afferma Giovanni Gorno Tempini, presidente Cassa Depositi e Prestiti. Durante il panel «Il compito delle istituzioni nella crescita delle imprese italiane. Cosa insegnano le storie di successo», è stato messo in evidenza l’importanza della transizione digitale ed ecologica per le piccole e medie imprese al fine di essere più competitive. In questo contesto il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti è «essere un ponte tra pubblico e privato dove le persone scelgono di dedicare una parte della loro carriera. La nostra missione è massimizzare l’impatto». Ma non bisogna dimenticare che «per supportare un bilancio che viaggia sui 400 miliardi dobbiamo valutare i rischi perché abbiamo la responsabilità di coniugare una missione pubblica con le esigenze dei privati». Nello specifico, il capitale di Cdp è pubblico (30 miliardi) ma i capitali che gestisce (370 miliardi) sono privati, in gran parte dal risparmio postale. Da qui una responsabilità che deve tenere conto della attuale congiuntura: in vista è un rallentamento generale delle economie ma  la ripresa delle Borse segnalano che, al momento, la recessione non sarà né profonda né drammatica. ancora, il sistema Paese vede una struttura industriale con meno grandi imprese rispetto a Francia e Germania ma questo non ci ha impedito di essere la seconda manifattura d’Europa. Giorno Tempini, tuttavia, ritiene che un numero maggiore di gruppi oltre i 5 miliardi di fatturato aiuterebbe il Paese trainando le piccole e medie imprese e le loro filiere nei mercati internazionali.

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