In questi giorni è sotto i riflettori il destino di Adelphi, uno dei capisaldi della cultura italiana.
Due giorni fa il gruppo Mondadori ha sottoscritto con Josephine Calasso – figlia del fondatore di Adelphi Roberto Calasso e detentrice di una partecipazione complessiva del 23,88% – reciproche opzioni di acquisto e vendita (c.d. put / call) relative a una quota pari al 10% del capitale sociale di Adelphi Edizioni.
Le opzioni saranno esercitabili a decorrere dal maggio 2027 a un prezzo di esercizio che riflette un equity value per il 100% di Adelphi di 50 milioni di euro.
“Ho scelto il gruppo Mondadori perché ho a cuore il futuro di Adelphi, perché si è dimostrato un interlocutore lineare e trasparente e perché ritengo che la sua vicinanza possa dare un prezioso contributo all’evoluzione e alla crescita della nostra casa editrice, grazie alle sue competenze, alla comprovata capacità gestionale, alle sue dimensioni e, soprattutto, per le modalità aperte di interazione e di valorizzazione che storicamente ha dimostrato nei confronti delle case editrici”, ha commentato Josephine Calasso.
“Mi auguro che questa decisione possa essere apprezzata dagli altri soci, anche in un’ottica di riequilibrio della compagine sociale, e sono sicura contribuirà a realizzare il mio desiderio di una Adelphi guidata dagli eredi di Roberto Calasso, che si proietti in un futuro luminoso degno della sua storia visibile nello straordinario catalogo, eredità di mio padre”, ha concluso Josephine Calasso.
Pochi giorni prima era stata Feltrinelli ad annunciare l’ingresso con il 10% in Adelphi, frutto dell’accordo con gli eredi dell’antropologo Francesco Pellizzi, socio storico di Adelphi, scomparso lo scorso agosto. Feltrinelli ha raggiunto l’intesa con la moglie di Pellizzi, Gini Alhadeff, e i figli, Giandomenico e Aurora, che sono rimasti in Adelphi con il 3,5% del capitale.
Qui vi riproponiamo l’intervista a Josephine Calasso, due anni fa al Family Business Forum di Treviso sul passaggio generazionale e il padre Roberto Calasso